Andy Cale & The Selfish Cales
Andy Cale & The Selfish Cales 

Black Metal

10

Deathspell Omega
Paracletus (2010, Norma Evangelium Diaboli)

Black Metal dai temi alti, filosofia che sfocia nella metafisica. Elevata caratura tecnica e ammiccante all'avantgarde, con armonie e tempi non convenzionali.
Band misteriosa, col fascino di una presenza web/social pressochè nulla.

Voto: 74/100

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9

Enslaved
Vikingligr Veldi (1994, Deathlike Silence)

Gran disco d'esordio a opera di poco più che adolescenti. Disco che si discosta dal satanismo in favore della mitologia norrena, evocata nella forma più pura ricorrendo pure all'islandese e al norreno antico.
Brani lunghi e impostati a suite, con tastiere emancipate.
Tra i pochi che non finirono nelle cronache per i casini

dell'Inner Circle.

Voto: 76/100

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8

Peste Noire
La sanie des siècles : Panégyrique de la dégénérescence (2006, De Profundis)

Esordio che riprende molti brani delle prime tre demo della band. Uno dei momenti più intensi del black metal di seconda generazione, al confine col Depressive. 
Disco ecclettico e malato che ruota intorno al tema
della peste nera del XIV secolo, con un cantato lancinante
ed efficacissimo. Dopo il progetto sfocerà nell'NSBM.

Voto: 80/100

Irreperibile

7

Batushka
Litourgiya (2015, Witching Hour)

Progetto che nasce dalla fascinazione per i canti ortodossi, declinati in modo sinistro e criptico.
Sound che forte di nuove influenze sonore come le chitarre a 8 corde, in uno dei capitoli metal più originali degli anni '10. Purtroppo dopo la band andrà incontro
a travagli di line-up degni dei giornali di gossip, con due
band recanti lo stesso nome e rivendicate rispettivamente
da cantante e chitarrista.

Voto: 82/100

Irreperibile

6

Immortal
At The Heart Of Winter (1999, Osmose)

Un disco a opera dei soli Abbath e Horgh, in quanto il chitarrista Demonaz fu costretto a lasciare per via di una forte tendinite. Il sound rallenta ma ne  guadagna enormemente; un disco maestoso e glaciale, compositivamente più maturo e con un retrogusto di
Thrash teutonico. Da qui Abbath continuerà a suonare
la chitarra.

Voto: 83/100

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5

Lunar Aurora
Elixir Of Sorrow (2004, The Oath)

Il sesto album dei prolifici Lunar Aurora fa virtù di un bel wall of sound - impreziosito dalle tastiere - e brani atmosferici, lasciando spazio ai travagli interiori anzichè a satana e devastazione. Lugubre e profondo, rappresentativo della maturità a cui andrà incontro il
Black Metal dagli anni 2000 in poi.

Voto: 85/100

Irreperibile

4

Burzum
Burzum (1992, Deathlike Silence)


Il primo del conte Varg è il più importante perchè custodisce i semi del futuro Depressive Black Metal, con un cantato lancinante e un lo-fi che, involontariamente, ha fatto scuola.
Un distillato d'odio contro il cristianesimo e la società liberale, fase che durerà poco in favore di sonorità più
atmosferiche e, negli anni del carcere, l'ambient.


Voto: 87/100

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3

Emperor
In The Nightside Eclipse (1994, Candlelight)


Poco più che maggiorenni, gli Emperor scrivono un capolavoro nonostante il dimezzamento della formazione dovuto ai fatti di cronaca dell'Inner Circle. Uno dei primi casi di tastiere nel genere, che apriranno poi a influenze di stampo Avantgarde nei lavori futuri.

Voto: 88/100

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2

Ulver
Bergtatt (1995, Head Not Found)


Suggestivo concept album su una leggenda norrena, di una fanciulla inghiottita da una montagna. Tutto l'ascolto si districa tra Black e Folk scandinavo, con un climax che sfocia nel tragico epilogo. Fa sorridere appurare che gli Ulver, una delle band più camaleontiche della storia, in quasi una ventina di

pubblicazioni a seguire non abbia più saputo equiparare il
loro esordio.


Voto: 95/100

Irreperibile

1

Drudkh
Blood In Our Wells (2006, Supernal)


Molti potrebbero farsi condizionare dal tema portante dell'album - un concept sulla controversa figura di Stepan Bandera - ma musicalmente è un tale capolavoro da lasciare spiazzati. Epico, solenne, catartico lungo tutta la tracklist, con un senso dell'atmosfera e del pathos magistrale.

Assoggettante.

Voto: CENTO CAZZO, CENTO!

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band@theselfishcales.com

 

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